27 gennaio: custodire la memoria

75 anni fa avveniva la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia. Oggi, 27 gennaio, si celebra il Giorno della Memoria per ricordare milioni di persone, in particolare ebrei, vittime della follia nazista.
In tutte le città si tengono numerose iniziative che coinvolgono le Istituzioni, le scuole, le autorità e i cittadini, contro la cultura dell’odio e della discriminazione. Una memoria che ha un significato profondo e incisivo perchè, come si legge in un comunicato della Comunità di S.Egidio, “non è una semplice commemorazione, ma richiama le istituzioni e i cittadini ad una maggiore vigilanza di fronte alla crescita dei pregiudizi antisemiti e razzisti, accompagnati spesso da azioni violente e discriminatorie.
(…) Occorre ricordare che la riflessione sulla Shoah è stata determinante per la pace e la riconciliazione in Europa dopo la seconda guerra mondiale. Ma il ricordo dell’abisso di Auschwitz non appartiene solo al passato. Costituisce al contrario un monito ineludibile il nostro continente: nel momento in cui vanno scomparendo i sopravvissuti e i testimoni di quella immensa tragedia è un dovere di tutti raccogliere la loro memoria e trasmetterla alle future generazioni. Un impegno fondamentale di fronte ad un antisemitismo che si fa minaccioso – e non solo a parole – come dimostrano i recenti attacchi alle comunità ebraiche a Halle, in Germania, e a Monsey, negli Stati Uniti”.