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Francesco: Promuovere le madri e proteggere le donne

Nella Giornata internazionale della donna, il pensiero del Papa su twitter va a quante vivono la grande sofferenza derivante dai conflitti, dalle carestie e invita a guardare a Maria, la Regina della pace.

Guardando a Maria con in braccio il suo Figlio, penso alle giovani madri e ai loro bambini in fuga da guerre e carestie o in attesa nei campi per i rifugiati. Sono tanti! La Regina della pace ottenga concordia ai nostri cuori e al mondo intero. 

Il Papa affida ad un tweet sul suo account @Pontifex il ricordo della sofferenza e del dolore di tante donne nella Giornata internazionale a loro dedicata. Esorta a guardare a Maria perchè il mondo attraverso la preghiera alla Vergine ritrovi la strada.

Il volto delle donne

In lacrime nel salutare i mariti al fronte, solide nell’abbracciare figli spaventati, coraggiose nel gridare in piazza il “no” ad una guerra che non appartiene a nessuno, pronte a soccorrere soldati che dovrebbero essere nemici e che invece sono giovani intimoriti e fragili. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha mostrato il volto delle donne di oggi: un poliedro fatto di cura, forza, delicatezza, ma soprattutto espressione di un amore che, nel dolore, si fa casa e riparo.

Le donne, insieme di sogni e concretezza

A queste donne, che siano russe o ucraine, il mondo guarda oggi nella Giornata internazionale pensata per ricordarle e nella quale le parole di Papa Francesco, pronunciate diverse volte, sembrano cucite addosso, sulla loro pelle scottata dal dolore. Nella Solennità della Madre di Dio, il primo gennaio scorso, il Pontefice ricorda Maria, la donna del “custodire meditando” e sottolinea che “le madri guardano il mondo non per sfruttarlo, ma perché abbia vita: guardando con il cuore, riescono a tenere insieme i sogni e la concretezza”.

E mentre le madri donano la vita e le donne custodiscono il mondo, diamoci da fare tutti per promuovere le madri e proteggere le donne. Quanta violenza c’è nei confronti delle donne! Basta! Ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità, non da un angelo, non direttamente: da una donna. Come da una donna, la Chiesa donna, prende l’umanità dei figli.

Lo sguardo della speranza

Umiliazione, sofferenza, durezza d’animo: oggi nel cuore di ogni donna, in momenti particolari della vita, si continua a vivere questa altalena. C’è la cura, c’è lo sguardo che si posa sulla fragilità, sul dolore, ad esempio dei propri figli. Quello sguardo femminile – ha spiegato il Papa – trasforma lo sconforto e offre speranza anche in uno scenario di guerra.

Vengono in mente i volti delle madri che assistono un figlio malato o in difficoltà. Quanto amore c’è nei loro occhi, che mentre piangono sanno infondere motivi per sperare! Il loro è uno sguardo consapevole, senza illusioni, eppure al di là del dolore e dei problemi offre una prospettiva più ampia, quella della cura, dell’amore che rigenera speranza.

Fonte: www.vaticannews.va

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