La preghiera a Maria per l’umanità

Nei Giardini Vaticani, davanti all’immagine della Vergine che scioglie i nodi a cui è molto devoto, Papa Francesco eleverà la sua preghiera recitando il Rosario. Una preghiera che sarà espressa in particolare nelle cinque intenzioni che riguardano altrettanti nodi da sciogliere, stretti ormai con forza sull’umanità soprattutto in questo tempo di pandemia. Così nel pomeriggio di lunedì prossimo si chiuderà il mese mariano e quella maratona di preghiera che, iniziata dalla Basilica vaticana, in questo tempo ha unito il mondo attraverso il Rosario recitato ogni giorno con una intenzione specifica da 30 Santuari sparsi nei cinque Continenti. Una preghiera rivolta soprattutto a invocare la fine della pandemia e la ripresa delle attività.
La celebrazione del Rosario inizierà con una processione solenne, guidata dal vescovo di Augsburg, che porterà l’icona in un luogo scenografico dei Giardini Vaticani, divenuti per l’occasione un Santuario all’aperto. Ad accompagnare la processione i bambini che hanno ricevuto la prima Comunione della parrocchia di Santa Maria della Grotticella a Viterbo che, per prima in Italia, ha messo a disposizione i propri locali per la Asl di Viterbo in modo da allestirvi un centro vaccinale; da ragazzi cresimati della parrocchia di San Domenico di Guzmán, da un gruppo scout di Roma, da alcune famiglie e da alcune religiose in rappresentanza dell’intero popolo di Dio. I giovani dell’Associazione SS. Piero e Paolo trasporteranno l’icona della Madonna, a cui faranno da picchetto d’onore le Guardie Svizzere e la Gendarmeria Vaticana. La processione sarà animata dal coro della diocesi di Roma e dal Complesso Bandistico di Arcinazzo Romano. Si avvicenderanno alla preghiera dei giovani dell’Azione Cattolica, alcune famiglie composte da neosposi o in attesa di un bambino e una famiglia di persone sorde dove è nata una vocazione religiosa.
I cinque nodi
Il primo nodo da sciogliere è quello della “relazionalità ferita, della solitudine e dell’indifferenza, divenute in questo tempo più profonde”. Il secondo nodo è dedicato alla disoccupazione, “con una particolare attenzione a quella giovanile, femminile, dei padri di famiglia e di chi sta cercando di difendere i propri dipendenti”. Il terzo è rappresentato “dal dramma della violenza, in particolare quella scaturita in famiglia, in casa tra le mura domestiche, verso le donne oppure deflagrata nelle tensioni sociali generate dall’incertezza della crisi”. Il quarto nodo si riferisce “al progresso umano, che la ricerca scientifica è chiamata a sostenere, mettendo in comune le scoperte perché possano essere accessibili a tutti”, soprattutto ai più deboli e poveri. Il quinto nodo da sciogliere è quello della pastorale, affinché “le Chiese locali, le parrocchie, gli oratori, i centri pastorali e di evangelizzazione possano ritrovare entusiasmo e nuovo slancio in tutta la vita pastorale” e “i giovani possano sposarsi e costruire una famiglia e un futuro”.
Fonte: www.vaticannews.va