NATALE: L’UMILTA’ AMANTE DI DIO
Discorso denso di profonde riflessioni quello fatto questa mattina da Papa Francesco nell’incontro con la Curia Romana per gli auguri natalizi in Sala Clementina. Il Papa ha parlato in particolare del capovolgimento di prospettiva offerto dal cristianesimo: Dio ha deciso di mostrarsi all’uomo non rivestito di gloria, ma come un bambino, fragile e indifeso, perché nessuno avesse vergogna di avvicinarsi a lui; Dio ha scelto di nascere piccolo perché ha voluto essere amato dall’uomo. Questo Dio – ha ricordato il Papa – capovolge tutto cio’ che l’uomo tende a fare da sé; ha scelto di nascere indifeso: così da non creare più nessuna distanza tra noi e Lui. Dire sì a questo amore, da parte dell’uomo, significa dire sì a Dio nell’umiltà del suo amore. Nel suo discorso che rende tutta la profondità del senso della prossima festività del Natale, il papa ha citato Paolo VI e il filosofo veronese Romano Guardini. Poi ha parlato a lungo della riforma della Curia Romana, una riforma che deve partire più che dalla struttura da una conversione interna delle persone, con un mutamento di mentalità che vinca le resistenze di chi non apre il cuore e che richiede umiltà e preghiera. Natale è la festa dell’umiltà amante di Dio, ha concluso.
