Padre Pio, espressione del perdono di Dio

All’udienza generale di questa mattina, Papa Francesco ha invitato a considerare, per la ripresa della società, tutte le forze che ci sono, anche dal basso, in un’ottica di sussidiarietà,
Il rischio, infatti, è che la voce dei potenti soffochi i più piccoli:
“Si ascoltano di più le grandi compagnie finanziarie – dice il papa – anziché la gente o coloro che muovono l’economia reale. Si ascoltano di più le compagnie multinazionali che i movimenti sociali”.
Vanno coinvolte, dunque, anche le associazioni, le famiglie, le piccole imprese, le energie che arrivano dal basso con un carico di idee, di proposte e di concretezza per ‘guarire’ la società dalla crisi profonda che la attraversa.
“Spesso, però, – prosegue Papa Francesco – molte persone non possono partecipare alla ricostruzione del bene comune perché sono emarginate, escluse o ignorate; certi gruppi sociali non riescono a contribuirvi perché soffocati economicamente o politicamente. In alcune società, tante persone non sono libere di esprimere la propria fede e i propri valori. Altrove, specialmente nel mondo occidentale, molti auto-reprimono le proprie convinzioni etiche o religiose. Ma così non si può uscire dalla crisi, o comunque non si può uscirne migliori”.
Alla fine dell’udienza il papa ha chiesto un applauso di incoraggiamento rivolto agli ultimi, agli esclusi e poi ha ricordato la figura di padre Pio da Pietrelcina, santo di cui ricorre oggi la memoria liturgica
Sulle sue orme, Francesco ha invitato tutti a confidare nella bontà di Dio, accostandosi con fiducia “al Sacramento della Riconciliazione, di cui il Santo del Gargano, instancabile dispensatore della misericordia divina, fu assiduo e fedele ministro”.
Questa sera, alle 18.10, Telepace trasmette un’intervista speciale su Padre Pio.