E’ “un santuario a cielo aperto” quello che accoglie il Papa nell’ultimo appuntamento della sua terza giornata in Perù. Nella Plaza de Armas di Trujillo, ci sono 35 immagini di Maria, venute da ogni luogo della regione, espressione della devozione popolare, ricchezza di ogni comunità cristiana. La Vergine è lì dinanzi a quel popolo che conosce il suo amore di madre, lei “che – afferma Francesco nel suo discorso – ha visto le loro lacrime, le loro risa, le loro aspirazioni”. Dinanzi alla Virgen de la Puerta ci sono cuori palpitanti e ansiosi, cuori pieni di speranza e di amore per “la delicatezza del nostro Dio”.
Maria, madre meticcia
“La lingua dell’amore di Dio – prosegue il Papa – si pronuncia sempre in dialetto, non conosce altro modo per farlo”. Ed è per questo, nella vicinanza del cuore, che “la Madre assume i tratti dei figli, i vestiti, il dialetto dei suoi per renderli partecipi della sua benedizione”.
Maria sarà sempre una Madre meticcia, perché nel suo cuore trovano posto tutte le razze, perché l’amore cerca tutti i mezzi per amare ed essere amato. Tutte queste immagini ci ricordano la tenerezza con cui Dio vuole essere vicino ad ogni villaggio, ad ogni famiglia, a te, a me, a tutti.
Virgen de la Puerta, Madre della Misericordia e della speranza
Ricordando la vicinanza della Vergine, patrona del Nord del Perù e Regina della pace universale, al popolo che aveva collocato sopra una porta l’immagine di Maria per difendersi dalle minacce esterne, il Papa sottolinea che Lei “continua a indicarci la Porta che ci apre la via verso la vita autentica, la Vita che non marcisce”.
Conosco l’amore che avete per l’Immacolata Vergine della Porta di Otuzco che oggi, insieme a voi, desidero proclamare Vergine della Porta, “Madre della Misericordia e della Speranza”.