Papa Francesco all’Angelus: “La giustizia di Dio viene dall’amore”

A seguito della Santa Messa celebrata questa mattina nella Cappella Sistina, Papa Francesco si è affacciato alla finestra dello studio del Palazzo Apostolico per la recita dell’Angelus.
Il Pontefice ha incentrato la sua catechesi domenicale “sull’immagine stupefacente proposta dal Vangelo” odierno: Gesù che china il capo sulle rive del Giordano per farsi battezzare da Giovanni. Un rito, ha spiegato il Santo Padre, in cui la gente si pentiva e si impegnava a convertirsi con umiltà. “Vedendo Gesù che si mischia con i peccatori, si resta stupiti e viene da chiedersi: perché ha fatto questa scelta, Lui, il Santo di Dio, il Figlio di Dio senza peccato? Troviamo la risposta nelle parole che Gesù rivolge a Giovanni: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia» (Mt 3,15).
“Cosa vuol dire adempiere ad ogni giustizia?”, ha domandato Francesco mentre spiegava che, facendosi battezzare, Gesù ha voluto svelarci in cosa consista la giustizia di Dio: “non significa che chi sbaglia paga”. È piuttosto una “giustizia che viene dall’amore, da quelle viscere di compassione e di misericordia che sono il cuore stesso di Dio, Padre che si commuove quando siamo oppressi dal male e cadiamo sotto il peso dei peccati e delle fragilità. La giustizia di Dio, dunque, non vuole distribuire pene e castighi ma, come afferma l’Apostolo Paolo, consiste nel rendere giusti noi suoi figli (cfr. Rm 3,22-31), liberandoci dai lacci del male, risanandoci, rialzandoci”.
È questo il compito più arduo per i cristiani, ha concluso il Papa: esercitare la giustizia in questo modo, non solo nella Chiesa, ma anche nella società. Ma come ci si riesce? Di certo, non con l’arma letale del chiacchiericcio che divide. “Vorrei dirlo così: non dividendo, ma condividendo. Non dividere, ma condividere. Facciamo come Gesù: condividiamo, portiamo i pesi gli uni degli altri invece di chiacchierare e distruggere, guardiamoci con compassione, aiutiamoci a vicenda”.
Al termine della preghiera mariana, il Papa ha chiesto di non dimenticare i fratelli ucraini, che da oltre undici mesi soffrono per la guerra. Lo sguardo del Santo Padre si è quindi posato sul presepe presente in Piazza San Pietro, in particolare sulla Madonna “che porta il bambino” e “che lo allatta”. Un’immagine che ha richiamato il dolore delle mamme “delle vittime della guerra, dei soldati che sono caduti in questa guerra in Ucraine. Le mamme ucraine e le mamme russe”, perché “le une e le altre hanno perso i figli. Questo è il prezzo della guerra!”.