Papa Francesco all’Ordine Francescano Secolare, siate una Chiesa in mezzo alla gente

“In quanto Francescani secolari” c’è una “santità a cui siete chiamati”. Lo ha ricordato Papa Francesco rivolgendosi ai membri dell’Ordine Francescano Secolare che, in occasione del loro Capitolo Generale, sono stati ricevuti in udienza nel Palazzo Apostolico.
Occorre “fare penitenza”, ha esortato il pontefice, come chiedeva San Francesco nella sua Lettera ai Fedeli. E anche all’inizio del suo Testamento, il poverello d’Assisi dichiara di aver cominciato a “fare penitenza” sin dall’inizio del suo cammino di conversione, dopo l’incontro con i fratelli lebbrosi. Il Papa chiede di non confondere “fare penitenza” con le “opere di penitenza”. “Queste – digiuno, elemosina, mortificazione – sono conseguenze della decisione di aprire il cuore a Dio. Aprire il cuore a Dio! Aprire il cuore a Cristo, vivendo in mezzo alla gente comune, nello stile di San Francesco”.
Il Papa ha esortato i presenti a diventare, dunque, “specchio di Cristo” come San Francesco. E nel rispetto di quel carisma Francescano che impone di vivere nel mondo “nello stile del Poverello” e cioè vivendo radicalmente il Vangelo, fino a farne la propria regola di vita. Poi, il Pontefice ha rivolto l’invito ad essere “Chiesa in uscita”, a vivere in mezzo alla gente e a svolgere la propria missione soprattutto nelle “periferie esistenziali di oggi”.
“Non dimenticate i poveri, che sono la carne di Cristo: ad essi siete chiamati ad annunciare la Buona Notizia come fece tra gli altri Santa Elisabetta di Ungheria”. Ci sono nuove forme di povertà, ha proseguito, e occorre intervenire concretamente con quello spirito tipico delle prime “fraternità di penitenti” che si organizzarono fattivamente “fondando ospedali, dispensari, mense dei poveri. È un modo peculiare, questo, di vivere la propria secolarità facendola piena di “vicinanza, di compassione, di tenerezza”.