Papa Francesco all’udienza generale: non dimentichiamo la martoriata Ucraina

Papa Francesco ha rinnovato la sua vicinanza al popolo ucraino che “sta sperimentando crudeli sofferenze”. Lo ha fatto al termine dell’udienza generale in Aula Paolo VI, chiedendo ai fedeli di unirsi spiritualmente alla preghiera per la pace recitata in silenzio dinnanzi all’icona della Madonna del Popolo tanto venerata nella regione.
All’inizio dell’appuntamento, il Papa ha comunicato l’avvio di un nuovo ciclo di catechesi sull’evangelizzazione che – ha precisato – “rappresenta una dimensione vitale per la Chiesa”. Spronando i fedeli ad essere testimoni, Francesco ha citato più volte Benedetto XVI specialmente quando disse che la Chiesa non si sviluppa per proselitismo, bensì per attrazione. Una posizione comune relativamente alla missione di annuncio che costituisce l’ossigeno della vita cristiana. “Il nostro annuncio comincia oggi, lì dove viviamo. E non comincia cercando di convincere gli altri, convincere no: ma testimoniando ogni giorno la bellezza dell’Amore che ci ha guardati e ci ha rialzati. E se ha questa bellezza è comunicare questa bellezza a convincere la gente non noi”.
Si tratta di un punto fermo della ‘Chiesa in uscita’ di Papa Francesco. Una Chiesa – ha spiegato – non ripiegata su sé stessa, ma estroversa, testimone contagiosa di Gesù e “protesa ad irradiare la sua luce fino agli estremi confini della terra”. Per questo è importante fare il primo passo verso l’altro, abbandonando ogni pregiudizio. Gesù, infatti – ha ricordato ancora il Papa – è venuto per i peccatori non per i giusti. “Possiamo chiederci: com’è il nostro sguardo verso gli altri? Quante volte ne vediamo i difetti e non le necessità; quante volte etichettiamo le persone per ciò che fanno o ciò che pensano! Anche come cristiani ci diciamo: è dei nostri o non è dei nostri? Questo non è lo sguardo di Gesù”.