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Papa Francesco e il diritto all’acqua

Un bene fondamentale, un diritto, una condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Non una mera merce ma una via di fraternità in un mondo assetato di giustizia. Papa Francesco, durante il Pontificato, ha più volte ribadito che l’acqua è una risorsa fondamentale che richiede “una coscienza universale”, non una “mentalità utilitaristica”. Deve essere fonte di vita, non causa di morte.

All’Angelus, ieri, ha sottolineato che questa Giornata “ci invita a riflettere sul valore di questo meraviglioso e insostituibile dono di Dio”. “Per noi credenti, ‘sorella acqua’ – ha affermato – non è una merce: è un simbolo universale ed è fonte di vita e di salute. Troppi fratelli, tanti, tanti fratelli e sorelle hanno accesso a poca acqua e magari inquinata! È necessario assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici”. Francesco ha anche ringraziato e incoraggiato “quanti, con diverse professionalità e responsabilità, lavorano per questo scopo così importante”.

Acqua, ricostruzione e riconciliazione

Dopo i drammi e le ferite di una guerra, l’accesso all’acqua è una delle priorità da cui ripartire per poter costruire un futuro di pace. Durante il viaggio apostolico in Iraq, ricordando violenze e conflitti che hanno scosso il Paese del Golfo, Papa Francesco, lo scorso 5 marzo, ha ringraziato gli Stati e le organizzazioni internazionali che si stanno adoperando “per la ricostruzione e per provvedere assistenza ai rifugiati, agli sfollati interni e a chi fatica a ritornare nelle proprie case”. Un impegno profuso, ha aggiunto il Santo Padre, “rendendo disponibili nel Paese cibo, acqua, alloggi, servizi sanitari e igienici, come pure programmi volti alla riconciliazione e alla costruzione della pace”.

Impegno della Santa Sede per l’ecologia integrale

L’attuale pandemia e il cambiamento climatico richiedono misure che non si possono rimandare ulteriormente. Nel videomessaggio del 13 dicembre 2020 in occasione dell’High Level Virtual Climate Ambition Summit, Papa Francesco ha ricordato che la Santa Sede si unisce a questo obiettivo su due piani. “Da una parte – ha sottolineato il Santo Padre – lo Stato della Città del Vaticano s’impegna a ridurre a zero le emissioni nette prima del 2050, intensificando gli sforzi di gestione ambientale, già in corso da alcuni anni, che rendano possibile l’uso razionale di risorse naturali come l’acqua e l’energia, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, la riforestazione, e l’economia circolare anche nella gestione dei rifiuti”. “Dall’altra, la Santa Sede s’impegna a promuovere un’educazione per l’ecologia integrale”.

Guardare le periferie

Ci sono quartieri di numerose città abitati da un popolo di esclusi. Il Papa lo ha ricordato nel videomessaggio rivolto nel mese di dicembre del 2020 ai partecipanti alla XXIII Giornata della pastorale sociale. “Guardiamo certe periferie. Guardiamo – ha sottolineato il Pontefice – i bambini senza scuola, la gente che ha fame, la gente che non ha assistenza sanitaria, l’immensa quantità di gente che non ha acqua corrente, la gente che non ha accesso al minimo per vivere dignitosamente”.

Pandemia e accesso all’acqua

“La pandemia del Covid ha amplificato e messo ancora più in evidenza i problemi e le ingiustizie socio-economiche che già affliggevano gravemente tutta l’America Latina, e con maggior durezza i poveri”. Il Papa lo ha sottolineato nel videomessaggio, diffuso il 19 novembre del 2020 e indirizzato ai partecipanti al seminario virtuale “America Latina. Chiesa, Papa Francesco e gli scenari della pandemia”. “Non tutti – ha ricordato il Santo Padre – dispongono delle risorse necessarie per adottare le misure elementari di protezione contro il covid-19: un tetto sicuro dove poter attuare il distanziamento sociale, acqua e prodotti sanitari per igienizzarsi e disinfettare gli ambienti, un lavoro sicuro che garantisca l’accesso alle prestazioni, solo per citare quelle più imprescindibili”. Ricordando l’attuale situazione di emergenza sanitaria, Francesco ha posto in particolare una domanda: tutti hanno accesso all’acqua?

Un bene “vitale per la vita”

L’acqua è un bene comune da salvaguardare. Papa Francesco lo ha ribadito all’Angelus l’8 novembre del 2020 ricordando una speciale Giornata. “Si celebra oggi in Italia – ha detto in quell’occasione – la Giornata del Ringraziamento, sul tema ‘L’acqua, benedizione della terra’. L’acqua è vitale per l’agricoltura, è anche vitale per la vita! Sono vicino con la preghiera e l’affetto al mondo rurale, specialmente ai piccoli coltivatori. Il loro lavoro è più che mai importante in questo tempo di crisi. Mi associo ai Vescovi italiani, che esortano a salvaguardare l’acqua come bene comune, il cui uso deve rispettare la sua destinazione universale”.

Un diritto umano universale

Acqua e alimentazione . È questa relazione uno dei temi centrali del videomessaggio di Francesco, lo scorso mese di ottobre, ai partecipanti al “Countdown”, evento digitale di Ted sul cambiamento climatico. “L’accesso all’acqua potabile e sicura – ha ricordato il Papa – è un diritto umano essenziale e universale”. “È imprescindibile, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio di ogni altro diritto e responsabilità”. “Assicurare un’alimentazione adeguata per tutti attraverso metodi di agricoltura non distruttiva dovrebbe diventare poi lo scopo fondamentale dell’intero ciclo di produzione e distribuzione del cibo”.

Fonte: www.vaticannews.va
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