Papa Francesco nella notte di Natale chiede di abbracciare i poveri

“Chiediamo a Gesù la grazia della piccolezza”. Questa l’esortazione di Papa Francesco durante l’omelia della messa della notte di Natale, celebrata in San Pietro. “Questo – ha spiegato – vuol dire credere che Dio vuole venire nelle piccole cose della nostra vita, vuole abitare le realtà quotidiane, i semplici gesti che compiamo a casa, in famiglia, a scuola, al lavoro. È nel nostro vissuto ordinario che vuole realizzare cose straordinarie”.
Papa Francesco ha invitato a lasciarsi alle spalle i rimpianti per la grandezza che non abbiamo rinunciando “alle lamentele e ai musi lunghi, all’avidità che lascia insoddisfatti!”. Accogliere la piccolezza significa anche un’altra cosa: “abbracciare Gesù ‘nei piccoli di oggi’. Amarlo, cioè, negli ultimi, servirlo nei poveri”.
“In questa notte di amore – ha aggiunto – un unico timore ci assalga: ferire l’amore di Dio, ferirlo disprezzando i poveri con la nostra indifferenza. Sono i prediletti di Gesù, che ci accoglieranno un giorno in Cielo”. Gesù, infatti, è nato vicino ai pastori e ai dimenticati delle periferie andando lì dove la dignità dell’uomo è messa duramente alla prova. Non si è palesato davanti a personaggi colti e importanti, bensì a gente povera che lavorava.
“Dio – ha sottolineato ancora – stanotte viene a colmare di dignità la durezza del lavoro. Ci ricorda quanto è importante dare dignità all’uomo con il lavoro, ma anche ‘dare dignità al lavoro dell’uomo’, perché l’uomo è signore e non schiavo del lavoro. Nel giorno della Vita ripetiamo: basta morti sul lavoro! E impegniamoci per questo”.