Rapporto Immigrazione: calano gli stranieri in Italia

È stata presentata oggi a Roma la 30^ edizione del Rapporto Immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes, dal titolo “Verso un noi sempre più grande”.

I dati sottolineano il calo degli immigrati presenti in Italia, la situazione di fragilità dovuta al Coronavirus in particolare con la precarietà del lavoro, l’alta percentuale di donne maltrattate.

Nel 2021 la popolazione di origine straniera è calata del 5%, passando dai 5.306.548 del 2020 agli attuali 5.035.643

Crescono i permessi di soggiorno per motivi familiari, che riflettono la necessità di ricongiungimenti e di integrazione nel territorio, e quelli per motivi di lavoro..

La popolazione straniera risiede nelle regioni con migliori prospettive economiche, in particolare Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. La presenza femminile prevale con un 51,9% del totale.

La pandemia ha peggiorato la condizione delle famiglie e dei lavoratori stranieri, esponendoli a situazioni di sfruttamento o rischi per la salute.

Il tasso di disoccupazione è del 13,1%, mentre quello di occupazione si è ridotto e risulta inferiore a quello degli autoctoni.

Il numero di nuclei stranieri poveri è salito a 568 mila in un anno . Più della metà ha figli minori. Tra le persone aiutate dalla Caritas, i cittadini stranieri sono il 52%, sono più giovani degli italiani e hanno titoli di studio più elevati.

Molti non hanno potuto avere accesso alle misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza per le difficoltà nel presentare la domanda.

Un altro aspetto di fragilità riguarda le donne, esposte ai maltrattamenti: le straniere sono la metà delle donne assistite nei centri antiviolenza e il 55%-60% delle ospiti delle case rifugio.

A combattere il Covid quest’anno ci sono stati numerosi operatori sanitari di origine straniera: 22 mila medici, 38 mila infermieri, 5 mila odontoiatri, 5 mila fisioterapisti, 5 mila farmacisti, 1.000 psicologi e 1.500 con altre specializzazioni.