UDIENZA DEL PAPA SULL’EUCARESTIA

“È fondamentale per noi cristiani comprendere bene il valore e il significato della Santa Messa, per vivere sempre più pienamente il nostro rapporto con Dio”. Con queste parole, durante l’udienza di oggi, il Papa ha cominciato un nuovo ciclo di catechesi, dopo aver concluso quello sulla speranza, “che punterà lo sguardo sul cuore della Chiesa, cioè l’Eucaristia”, ha spiegato ai 13mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro. “Non possiamo dimenticare il gran numero di cristiani che, nel mondo intero, in duemila anni di storia, hanno resistito fino alla morte per difendere l’Eucaristia; e quanti, ancora oggi, rischiano la vita per partecipare alla Messa domenicale”, ha detto Francesco coniugando attualità e storia della Chiesa (..)
“Il Concilio Vaticano II è stato fortemente animato dal desiderio di condurre i cristiani a comprendere la grandezza della fede e la bellezza dell’incontro con Cristo”, ha ricordato Francesco: “Per questo motivo era necessario anzitutto attuare, con la guida dello Spirito Santo, un adeguato rinnovamento della liturgia, perché la Chiesa continuamente vive di essa e si rinnova grazie ad essa”. “Un tema centrale che i padri conciliari hanno sottolineato è la formazione liturgica dei fedeli, indispensabile per un vero rinnovamento”; “ed è proprio questo anche lo scopo del ciclo di catechesi che oggi iniziamo: crescere nella conoscenza del grande dono Dio ci ha donato nell’Eucaristia”.
“L’Eucaristia è un avvenimento meraviglioso nel quale Gesù Cristo, nostra vita, si fa presente. Partecipare alla Messa è vivere un’altra volta la passione e la morte redentrice del Signore. È una teofania”. Il Papa, si è poi rivolto a braccio, per un dialogo contenente alcune possibili obiezioni sullo stato di salute delle nostre liturgie domenicali. “Il Signore è lì con noi presente – ha ammonito Francesco – ma tante volte andiamo in giro, guardiamo le cose, chiacchieriamo fra noi mentre il sacerdote celebra l’Eucaristia: non celebriamo vicino a Lui, ma è il Signore!”. “Se oggi venisse qui il presidente della Repubblica o una persona molto importante nel mondo – l’esempio scelto dal Papa parlando a braccio – sicuramente tutti saremmo vicini a lui, vorremmo salutarlo… Se vai a Messa, lì c’è il Signore, e tu sei distratto, giri… è il Signore!”. “Eh, padre, ma le messe sono noiose”, la possibile obiezione. “La Messa no, i preti”, la risposta: “Che si convertano i preti! Ma è il Signore che sta lì”. (…)
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