Università Cattolica, presentata una ricerca sulla capacità delle parrocchie di costruire relazioni

Le parrocchie sono tra i pochi soggetti che promuovono e coltivano relazioni sociali, interpersonali, intergenerazionali e associative, e hanno continuato a esserlo anche durante la pandemia. Lo dichiara una ricerca quantitativa e qualitativa, presentata questa mattina nella sede milanese dell’Università Cattolica (qui il link per seguire la diretta online), i cui risultati sono raccolti nel volume curato da Lucia Boccacin “Generare relazioni di comunità nell’era del digitale: la sfida delle parrocchie italiane prima e dopo la pandemia”, edito da Morcelliana. La ricerca ha affrontato il tema delle relazioni nelle parrocchie per comprendere come si generano, come si sviluppano, in che modo costituiscono ambiti di socialità, quale è stato su di esse l’impatto delle tecnologie digitali e quale contributo esse danno alla costruzione di comunità. Si è svolta con due analisi quantitative realizzate a distanza di nove mesi una dall’altra tra fine 2019 e autunno 2020 con una prospettiva interdisciplinare coinvolgendo l’area sociologica, pedagogica mediale, psicologica e organizzativa.
La giornata è stata aperta dalla prorettrice dell’Ateneo Antonella Sciarrone Alibrandi, dall’assistente ecclesiastico generale mons. Claudio Giuliodori, dal preside della facoltà di Scienze della formazione Domenico Simeone, dal direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei Vincenzo Corrado per proseguire nel corso del pomeriggio con la tavola rotonda “Le pratiche delle parrocchie. Indicazioni dagli studi di caso”. Previsti gli interventi di alcuni parroci e vicari parrocchiali tra cui don Luca Peyron, parroco della Madonna di Pompei a Torino e assistente pastorale dell’Università Cattolica, e don Alberto Ravagnani, vicario parrocchiale di San Michele Arcangelo a Busto Arsizio.
(a cura della redazione di Telepace)