5 ANNI DI FRANCESCO

Cinque anni di sorprese e di messaggi forti e semplici allo stesso tempo. Sono tante le parole e le immagini per raccontare il Pontificato di Papa Francesco. In quella serata romana del 13 marzo di 5 anni fa nessuno forse si aspettava di veder salire al soglio di Pietro un gesuita, un cardinale latinoamericano, arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Bergoglio. In quella sera colma di aspettative e di commozione decise di prendere come nome quello del Santo di Assisi.
In questi anni tanti i chilometri percorsi, le persone incontrate, le celebrazioni oceaniche presiedute durante i Viaggi Apostolici. Una costante su tutte: la semplicità e la profondità di questo uomo di Dio, proveniente “quasi dalla fine del mondo” e che, non senza critiche e resistenze interne, ha voluto iniziare una radicale messa in discussione delle priorità e del funzionamento della Chiesa Cattolica. Proprio con Francesco è partita la commissione di nove cardinali incaricata di riformare e snellire la Curia Romana, senza dimenticare l’operazione di trasparenza allo Ior e la pressante richiesta ai sacerdoti di farsi vicini, di essere pastori con “l’odore delle pecore”.
Al suo gregge, ai cristiani del mondo ha chiesto di uscire dai recinti e di andare verso le periferie per incontrare il povero, il sofferente, il prossimo. Ha istituito un giubileo straordinario, anno santo della Misericordia e poi la prima Giornata Mondiale dei Poveri. Molti lo descrivono come il Papa delle prime volte, altri come il Papa della gente, quella gente semplice che con fede lo segue, lo acclama e accoglie con entusiasmo le sue indicazioni.
Le sfide future per Bergoglio si annunciano interessanti: quella dei giovani, con il sinodo indetto per quest’anno, e quella della famiglia, con il prossimo incontro mondiale che si terrà in Irlanda. In tutti questi anni, una costante, nell’atteggiamento e nei messaggi di Francesco, il desiderio di camminare con tutti ed ognuno ed in modo particolare con quell’umanità sofferente, respinta, rifiutata, violata, umiliata che sta ai margini e che Bergoglio, cosi come si legge nel Vangelo, ha fatto diventare “testata d’angolo” .