Card. Bassetti: “Fermare questa inutile strage”

L’atrocità della guerra, da fermare subito, e il dovere dell’accoglienza, imprescindibile per tutta l’Europa. Su questo doppio binario il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha articolato la sua introduzione al Consiglio permanente dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 23 marzo. “Questa ‘inutile strage’ del nostro tempo sia fermata”, ha esclamato Bassetti, che si è unito alle parole pronunciate dal Papa nell’Angelus di ieri: “Tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia”. “Le guerre sono sempre ingiuste”, ha ripetuto assetti con il Papa.
“Non si può pensare che i Paesi di confine possano sostenere da soli questo impegno umanitario: occorrerà che l’Unione Europea decida di attuare un vero e proprio piano di ridistribuzione dei cittadini ucraini nei vari Stati membri”,
l’appello rivolto al nostro Continente. “La spinta di solidarietà dei Paesi di confine con l’Ucraina è stata davvero commovente; nessuno ha rinunciato a fare la sua parte”, l’omaggio del cardinale, ma “il numero degli sfollati è un dato che è destinato ad aumentare e che nel prossimo futuro, se non cesseranno le ostilità, registrerà l’arrivo di persone ancora più fragili e povere di quelle che sono già riuscite a fuggire”, il grido d’allarme di Bassetti, che si è riferito all’arrivo di profughi nel nostro Paese:
“Nelle prossime ore, alcuni voli umanitari, da Varsavia, giungeranno in Italia, permettendo a centinaia di cittadini ucraini di essere accolti da circa 20 Caritas diocesane del nostro Paese. Sono numeri che cresceranno e che richiederanno un’accoglienza di non breve periodo”,
come ha fatto notare ieri il Papa all’Angelus. “Le nostre Chiese stanno facendo e faranno la loro parte nell’accoglienza e nell’apertura di corridoi per favorire l’arrivo in sicurezza delle persone che sono bloccate nei Paesi di transito, che non riescono più a proseguire il loro viaggio o sono troppo vulnerabili per farlo”, ha assicurato il cardinale. L’auspicio della Cei è che la mobilitazione della comunità politica internazionale possa trovare una soluzione al conflitto.
Fonte: www.agensir.it