CERCATORI DI BUONE NOTIZIE

Per la 51esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali che si celebrerà il 28 maggio, il Papa invita i comunicatori a veicolare notizie positive che portino speranza. Il messaggio del Papa, dal titolo «Non temere, perché io sono con te» (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo, è stato presentato oggi, nella ricorrenza di san Francesco di Sales patrono dei giornalisti e dei comunicatori.
«L’accesso ai mezzi di comunicazione, grazie allo sviluppo tecnologico, è tale che moltissimi soggetti hanno la possibilità di condividere istantaneamente le notizie e diffonderle in modo capillare». Il riferimento del Papa è al web e ai social media che influiscono in modo così significativo nella vita delle persone e che consentono a un numero sempre maggiore di utenti di diventare comunicatori. Quando usiamo questi mezzi dobbiamo farlo con responsabilità, pensando alle conseguenze che le nostre azioni possono avere. «Vorrei che questo messaggio potesse raggiungere e incoraggiare – scrive il Papa – tutti coloro che, sia nell’ambito professionale sia nelle relazioni personali, ogni giorno “macinano” tante informazioni per offrire un pane fragrante e buono a coloro che si alimentano dei frutti della loro comunicazione».
Nell’esortare «tutti» a una «comunicazione costruttiva», papa Francesco offre alcune indicazioni efficaci: rifiutare i pregiudizi verso l’altro; spezzare il circolo vizioso dell’angoscia; arginare la spirale della paura; oltrepassare il senso di malumore e di rassegnazione; non spettacolarizzare il dramma del dolore e il mistero del male; non concedere al male un ruolo da protagonista. «Vorrei invitare tutti a offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo narrazioni contrassegnate dalla logica della “buona notizia”», scrive papa Francesco.
Cercare le buone notizie non vuol dire negare la realtà: «La realtà, in sé stessa, non ha un significato univoco. Tutto dipende dallo sguardo con cui viene colta, dagli “occhiali” con cui scegliamo di guardarla» osserva Francesco. «Per noi cristiani, l’occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia, a partire da la Buona Notizia per eccellenza: il Vangelo».