COME FIORI TRA LE MACERIE

“Come fiori tra le macerie. Giovani e ragazzi che restano”, questo è il titolo del Dossier presentato da Caritas Italiana (realizzato da Caritas Siria e Caritas Italiana, in collaborazione con Avsi, Engim, Vis e il Patriarcato Armeno) e che descrive la condizione dei giovani di Siria. Il quadro di insieme è quello drammatico di uno scenario di guerra. Questi giovani sono poveri, senza lavoro, con famiglie divise dal conflitto, sono affetti da “disordini post traumatici da stress”. In molti sono abusati e torturati. Il documento, presentato oggi a Roma, contiene dati, testimonianze con una sezione particolare dedicata a quanti sono rimasti in Siria, giovani in particolare: uno studio condotto su di un campione di 132 giovani impegnati a loro volta con giovani. L’indagine, condotta tra il gennaio e il febbraio di quest’anno, fa emergere un campione rappresentativo di circa 3.000 ragazzi, provenienti da diversi contesti e appartenenti a diverse religioni. E’ comunque un campione rappresentativo che non include, però, quanti vivono nelle zone difficilmente raggiungibili perché sotto il controllo di forze ribelli o sotto assedio. Popolazione per la quale, sicuramente, i risultati avrebbero raccolto una necessità di bisogni materiali più gravi. Tornando al risultato dell’inchiesta, la maggioranza degli intervistati, il 91,3%, ha confermato che i giovani vivono in povertà, in famiglie con seri problemi economici. Gli intervsitati vivono in zone pacificate dove è alta la presenza di sfollati. Il 61,4% ritiene di essere in pericolo, o per l’alto rischio di attacchi terroristici (37,1%) o perché c’è ancora un residuale conflitto armato in corso (24,2%).