CON L’IMPEGNO DI VALERIA

Si sono tenuti ieri mattina in piazza S. Marco, a Venezia, i funerali di Valeria Soresin, ricercatrice alla Sorbona, uccisa negli attentati di Parigi. Erano presenti le massime autorità, a partire dal capo dello Stato Mattarella, i molti amici di Valeria e tanta gente comune che ha voluto portarle l’ultimo saluto. Il papà ha vouluto esprimere il suo pensiero di vicinanza a tutte le famiglie delle vittime degli attentati di Parigi. In una cerimonia laica, aperta a tutte le fedi, ha salutato i rappresentanti ebrei, cristiani e musulmani, simbolo del cammino comune dell’uomo contro il fanatismo. Nel suo intervento, il patriarca di Venezia Moraglia ha ricordato l’umanità di Valeria ‘ generosa, intelligente e volitiva’. Poi l’appello agli autori della strage:‘In nome di Dio, cambiate il vostro modo d’essere! Iniziate dal cuore, abbiate questo coraggio! Sì, si tratta del coraggio di dire: abbiamo sbagliato tutto. Chiedere perdono è la dignità dell’uomo.
Mai e poi mai divideremo con voi ciò che tragicamente vi appartiene, ossia l’odio; in alcun modo vi concederemo tale vittoria. Non riuscirete a portarci ad odiare; sarebbe la vostra vittoria, sarebbe la nostra sconfitta’.
Moraglia ha ricordato anche l’eredità che ci lascia Valeria: il suo impegno nello studio e nel volontariato, il desiderio di spendersi per una società più giusta.
‘Non nel nostro nome ti hanno assassinato’ ha ricordato il presidente della comunità islamica di Venezia seguito dal saluto dell’imam di Venezia. La presenza dei musulmani al rito, è stato ricordato, è il segnale evidente del fallimento della logica dell’odio che ha portato via la vita di Valeria. Quindi, il saluto da parte del rabbino capo della Comunità Ebraica di Venezia, che ha ricordato il dramma del terrorismo e la necessità di giovani come Valeria che non si lascino intimorire e che si impegnino a cambiare il mondo.