IL CRISTIANO NON ESCLUDE

Siamo abituati ai gesti inconsueti di Francesco, ma quello di oggi dice più di tanti discorsi: all’udienza generale, un gruppo di giovani africani accolti dalla Caritas di Firenze si avvicina al Papa e si siede sul sagrato, ai suoi piedi.
Commentando il passo del Vangelo in cui Gesù guarisce il lebbroso, il papa ha ricordato che: “La supplica del lebbroso mostra che quando ci presentiamo a Gesù non è necessario fare lunghi discorsi. Bastano poche parole, purché accompagnate dalla piena fiducia nella sua onnipotenza e nella sua bontà. Affidarci alla volontà di Dio significa infatti rimetterci alla sua infinita misericordia”. Poi l’invito ad avvicinarsi a poveri, anche fisicamente: “. Gli offriamo la moneta, ma evitiamo di toccare la mano. E dimentichiamo che quello è il corpo di Cristo! Gesù ci insegna a non avere timore di toccare il povero e l’escluso, perché Lui è in essi. Toccare il povero può purificarci dall’ipocrisia e renderci inquieti per la sua condizione”.
Quindi, l’appello per i rifugiati: “Sono i nostri rifugiati, ma tanti li considerano esclusi. Per favore, sono i nostri fratelli! Il cristiano non esclude nessuno, dà posto a tutti, lascia venire tutti”.