LA CAREZZA DI DIO SULL’UOMO Ieri si è tenuta la centesima udienza generale di papa Francesco, in una Piazza San Pietro calda e assolata. Il Papa è tornato a parlare della famiglia, come luogo privilegiato per imparare a pregare. Spesso ci rivolgiamo a Dio nelle difficoltà o anche per ringraziarlo, ma quanto è presente nella nostra vita? “…vogliamo anche un po’ di bene al Signore? Il pensiero di Dio ci commuove, ci stupisce, ci intenerisce?”. Il Papa si è chiesto se siamo consapevoli della carezza di Dio, di un Dio che è presente nella nostra vita. “Oppure lo pensiamo soltanto come il grande Essere, l’Onnipotente che ha fatto ogni cosa, il Giudice che controlla ogni azione? Tutto vero, naturalmente. Ma solo quando Dio è l’affetto di tutti i nostri affetti, il significato di queste parole diventa pieno. (…) Non è impressionante che Dio ci carezzi con amore di padre?”. In questo ci aiuta la devozione popolare, come quei semplici gesti di affetto delle mamme che fanno dare ai bambini un bacio a Gesù o a Maria. In famiglia si impara l’affetto per il Signore, ma spesso manca il tempo e ci sono tante preoccupazioni. “Ci sono mamme e papà che potrebbero vincere il Nobel, per questo. In 24 ore ne fanno 48! Non so come fanno ma si muovono e fanno! C’è tanto lavoro in famiglia! Lo spirito della preghiera riconsegna il tempo a Dio, esce dalla ossessione di una vita alla quale manca sempre il tempo, ritrova la pace delle cose necessarie, e scopre la gioia di doni inaspettati”. Il Papa ha poi invitato i fedeli a recitare il Rosario in famiglia, a leggere insieme il Vangelo e a pregare prima dei pasti. Condividi questo contenuto