LA FEDE VIVA DEI MARTIRI

Nel ricordo del primo martire cristiano, Stefano, il Papa ha ricordato la testimonianza di chi dà la vita per amore di Cristo, preferendo la luce alle tenebre, l’amore alla mentalità di dominio e potere del mondo: ‘È la testimonianza gloriosa propria del martirio cristiano, – ha detto il papa – patito per amore di Gesù Cristo; martirio che continua ad essere presente nella storia della Chiesa, da Stefano fino ai nostri giorni.’
‘Ma perché il mondo perseguita i cristiani? Il mondo odia i cristiani per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché Lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvage.’
La contrapposizione tra amore e odio, tra spirito evangelico e mentalità mondana, impongono una scelta che si puo’ pagare anche con la vita. Stefano non ha esitato a dare la sua per amore di Cristo: ‘Scegliendo la verità, – ha detto il Papa – egli è diventato nello stesso tempo vittima del mistero dell’iniquità presente nel mondo. Ma in Cristo, Stefano ha vinto!’
Il martirio dei cristiani è continuato nei secoli, ma è presente ancora di più oggi, e con la stessa crudeltà.
‘Anche oggi la Chiesa, per rendere testimonianza alla luce e alla verità, sperimenta in diversi luoghi dure persecuzioni, fino alla suprema prova del martirio. Quanti nostri fratelli e sorelle nella fede subiscono soprusi, violenze e sono odiati a causa di Gesù! Io vi dico una cosa, i martiri di oggi sono in numero maggiore rispetto a quelli dei primi secoli. ‘Quando noi leggiamo la storia dei primi secoli, qui, a Roma, – ha ricordato papa Francesco – leggiamo tanta crudeltà con i cristiani; io vi dico: la stessa crudeltà c’è oggi, e in numero maggiore, con i cristiani. Oggi vogliamo pensare a loro che soffrono persecuzione, ed essere vicini a loro con il nostro affetto, la nostra preghiera e anche il nostro pianto.’
Poi, il pensiero è andato ai cristiani dell’Iraq, alla loro fede forte e coraggiosa, viva, che è un vero esempio per la Chiesa:
‘Ieri, giorno di Natale, – ha detto il Papa – i cristiani perseguitati nell’Iraq hanno celebrato il Natale nella loro cattedrale distrutta: è un esempio di fedeltà al Vangelo. Nonostante le prove e i pericoli, essi testimoniano con coraggio la loro appartenenza a Cristo e vivono il Vangelo impegnandosi a favore degli ultimi, dei più trascurati, facendo del bene a tutti senza distinzione; testimoniano così la carità nella verità.’
Al termine della preghiera dell’Angelus, il Papa ha espresso il suo dolore per la notizia dell’aereo russo precipitato nel Mar Nero, con il coro e e l’ orchestra delle Forze Armate russe.