” LA VITA CRISTIANA DEVE FIORIRE”

“Oggi è il primo giorno di primavera: buona primavera!”. È cominciata con questo saluto a braccio, l’udienza di oggi. “Fioriscono le piante, fioriscono gli alberi”, ha detto Francesco proseguendo fuori testo: “Un albero o una pianta fioriscono bene, se sono malati? No. Un albero, una pianta che non sono annaffiati possono fiorire bene? Un albero, una pianta, che ha tolto le radici o non ha radici può fiorire? Senza radici non si può fiorire? No”, il dialogo con i fedeli presenti in piazza. “La vita cristiana deve essere una vita che deve fiorire nelle opere di carità, nel fare il bene, ma se tu non hai delle radici non potrai fiorire”, il monito ancora a braccio: “E la radice chi è? Gesù. Se tu non sei con Gesù in radice, non fiorirai. Se tu non annaffi la tua vita con la preghiera, i sacramenti, voi avrete fiori cristiani: no, perché la preghiera e i sacramenti annaffiano le radici e la nostra vita fiorisce”. “Vi auguro che sia una primavera fiorita, fiorita delle buone opere delle virtù, del fare bene agli altri”, l’augurio del Papa, che ha citato sempre fuori testo “un versetto molto bello” dell’Argentina: “Quello che l’albero ha di fiorito viene da quello che ha di sotterrato”. “Mai tagliare le radici con Gesù!”, il consiglio di Francesco. E proseguendo poi il ciclo di catechesi sull’ Eucarestia,il papa ha aggiunto “ “Non dimenticatevi: Gesù perdona sempre, Gesù non si stanca di perdonare, siamo noi a stancarci di chiedere perdono!”. “Celebriamo l’Eucaristia per nutrirci di Cristo, che ci dona sé stesso sia nella Parola sia nel Sacramento dell’altare, per conformarci a lui”, ha ricordato Francesco citando le parole di Gesù: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Infatti, il gesto di Gesù che diede ai discepoli il suo Corpo e Sangue nell’ultima Cena, continua ancora oggi attraverso il ministero del sacerdote e del diacono, ministri ordinari della distribuzione ai fratelli del Pane della vita e del Calice della salvezza”. “Dopo aver spezzato il Pane consacrato, il sacerdote lo mostra ai fedeli, invitandoli a partecipare al convito eucaristico”, ha proseguito Francesco citando le parole che risuonano dall’altare: “Beati gli invitati alla Cena del Signore: ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo”. “Ispirato a un passo dell’Apocalisse – ‘beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello’ – dice nozze perché Gesù è lo sposo della Chiesa”, ha commentato il Papa, secondo il quale “questo invito ci chiama a sperimentare l’intima unione con Cristo, fonte di gioia e di santità. E’ un invito che rallegra e insieme spinge a un esame di coscienza illuminato dalla fede. Se da una parte, infatti, vediamo la distanza che ci separa dalla santità di Cristo, dall’altra crediamo che il suo Sangue viene sparso per la remissione dei peccati”. “Tutti noi siamo stati perdonati nel battesimo e tutti noi siamo perdonati, o saremo perdonati, ogni volta che ci accostiamo al sacramento della penitenza”, ha assicurato Francesco a braccio.
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