No a Maduro

Papa Francesco torna a pregare per il paese
Oltre sette milioni di venezuelani hanno partecipato ieri al referendum simbolico indetto dall’opposizione sul progetto di costituente proposta dal presidente Nicolas Maduro. Stando ai primi dati diffusi dall’agenzia Efe, il risultato è una netta bocciatura del governo: il 98,4 dei votanti si sarebbe espresso contro la revisione costituzionale. La giornata del voto si è svolta in un clima di altissima tensione, con scontri e addirittura vittime. Almeno due persone sono state uccise durante le operazioni di voto. Uomini armati — stando alle ricostruzioni fornite dalla stampa locale — hanno attaccato un seggio elettorale allestito nei pressi di una chiesa a Catia, cittadina a nord ovest di Caracas. Il portavoce dell’opposizione Carlos Ortiz ha detto che questi uomini appartenevano ai gruppi colectivos, vicini al governo, e che hanno attaccato i civili. Altre quattro persone sono state ferite gravemente. Durante l’attacco circa 500 venezuelani hanno trovato riparo all’interno della chiesa, mentre a bordo di motociclette, i colectivos continuavano a sparare indiscriminatamente contro i cittadini in coda per votare. Ci sono state scene di panico e scontri. Alta tensione anche in diverse altre città, dove si sono registrati tafferugli e disordini ai seggi, ma senza vittime. Al momento, Caracas è blindata nel timore di nuove manifestazioni e violenze.
La difficile situazione che il paese sudamericano sta vivendo ormai da diversi mesi è stata ricordata da Papa Francesco all’Angelus domenicale. Rivolgendo «un saluto speciale» alla comunità cattolica venezuelana, il Pontefice ha rinnovato «la preghiera per il vostro amato Paese». Il valore del voto, come sottolineano numerosi analisti, è significativo, anche se puramente simbolico: la consultazione era stata infatti vietata dalle autorità. Per la Mesa de la Unidad Democrática (Mud, coalizione antichavista che controlla il parlamento monocamerale di Caracas) si tratta comunque di una vittoria. «Con i voti espressi dal popolo venezuelano Maduro è matematicamente revocato oggi stesso: era per questo che temeva il referendum, per questo che il governo non vuole più fare elezioni» ha dichiarato Julio Borges, presidente dell’Assemblea nazionale.