NO ALLO SPRECO DI CIBO

47 milioni di tonnellate: tanto è il cibo buttato ogni anno nelle case dei cittadini europei, nelle pattumiere domestiche, secondo la ricerca condotta dall’Università di Bologna e Last Minute Market, impresa per il recupero di beni invenduti a favore di enti caritativi, col sostegno del Ministero dell’Ambiente.
Con il lancio della sesta edizione della campagna ‘Spreco Zero 2016’ , si punta a ridurre lo spreco alimentare che ha un costo, a livello mondiale, di mille miliardi di dollari.
Ogni anno il cibo totale che si butta in Europa è di 88 milioni di tonnellate: uno spreco che all’Italia costa oltre 13 miliardi di euro ogni anno, circa I’1% del prodotto interno lordo.
Il dato esprime una cattiva educazione alimentare. In un’intervista a Radio Vaticana Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market, conferma che “siamo poco educati e non riconosciamo il valore del cibo(…) Il recupero è fattibile, ma è una goccia in un mare: 1o spreco sta a casa nostra! Quindi la parola d’ordine deve essere prevenzione!”. Per questo è necessario coinvolgere famiglie, scuole, cittadini in una sana educazione alimentare.
“Il cibo – ricorda ancora Segrè – deve essere un diritto: un cibo buono, salubre, sufficiente per tutti”.
In questi mesi è in discussione un’apposita legge in Parlamento contro gli sprechi alimentari: a giugno, la Camera ha dato il via libera e ora il provvedimento che passerà ora all’esame del Senato. Si prevede che gli operatori del settore alimentare possano cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a favore di persone indigenti.
Spreco Zero 2016 il 16 ottobre celebrerà il World Food Day, Giornata mondiale dell’alimentazione.
A Milano e a Bologna 1’8 e il 15 ottobre parteciperà con I’evento “10mila piatti vuoti” a “In the name of Africa”, iniziativa su fame e malnutrizione.