NON SI UCCIDE IN NOME DI DIO

“Non si può mai uccidere in nome di Dio”: lo ha ricordato oggi Papa Francesco nell’incontro con il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede. “Solo una forma ideologica e deviata di religione – ha aggiunto – può pensare di rendere giustizia nel nome dell’Onnipotente, deliberatamente massacrando persone inermi, come è avvenuto nei sanguinari attentati terroristici dei mesi scorsi in Africa, Europa e Medio Oriente”. Nel suo discorso il Papa ha affrontato numerose tematiche: la famiglia, scuola di misericordia che deve affrontare numerose sfide in un tempo in cui è «minacciata dai crescenti tentativi da parte di alcuni per ridefinire la stessa istituzione del matrimonio mediante il relativismo, la cultura dell’effimero, una mancanza di apertura alla vita» . Poi l’appello contro la cultura dello scarto e dello spreco, per la tutela dei più deboli: anziani, disabili, nascituri. Ma il cuore del discorso del Papa è stata l’emergenza migrazioni: l’appello all’Europa perché, pur tutelando la sicurezza dei suoi cittadini, non rinunci ad accogliere e ad assistere i profughi. L’invito agli Stati a fare di più perché i profughi non debbano lasciare le loro case; il dramma delle persecuzioni dei cristiani e il rischio del fondamentalismo, che trova un terreno particolarmente fertile dove mancano i valori.
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