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Papa alla Fao: fame nel mondo per inerzia di molti

Il porporato ha annunciato ufficialmente che il prossimo 16 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione chiamata quest’anno a riflettere sul tema “Cambiare il futuro della migrazione”, Papa Francesco si recherà in visita alla Fao, accogliendo l’invito rivoltogli dal Direttore Generale, prof. José Graziano da Silva. Ecco una parte del testo:

1 . Non potendo questa volta essere fra voi, secondo la consolidata tradizione che risale all’insediamento della FAO a Roma, ho chiesto al Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, di portarvi la mia parola di stimolo e di sostegno, e di esprimervi tutta la mia stima e la mia considerazione per l’arduo compito che dovete compiere.

La Santa Sede segue con molta attenzione l’attività internazionale e vuole concorrere a orientarla per favorire non un semplice progresso o teorici obiettivi di sviluppo, ma una effettiva eliminazione della fame e della malnutrizione. Tutti siamo consapevoli che non basta l’intenzione di assicurare a tutti il pane quotidiano, ma è necessario riconoscere che tutti ne hanno diritto e ne debbono quindi usufruire. Se i continui obiettivi proposti restano ancora lontani, dipende molto dalla mancanza di una cultura della solidarietà che non riesce a farsi strada nelle attività internazionali, che rimangono spesso legate solo al pragmatismo delle statistiche o al desiderio di un’efficienza priva dell’idea di condivisione…

2. Uno sguardo sulla situazione del mondo non fornisce immagini confortanti. Non possiamo, tuttavia, rimanere solo preoccupati e forse rassegnati. Questo momento di evidente difficoltà ci deve

rendere anche più consapevoli che la fame e la malnutrizione non sono soltanto fenomeni naturali o strutturali di determinate aree geografiche, ma sono piuttosto la risultante di una più complessa condizione di sottosviluppo, causata dall’inerzia di molti e dall’egoismo di pochi. Le guerre, il terrorismo, gli spostamenti forzati di persone che sempre più impediscono o almeno condizionano fortemente le stesse attività di cooperazione, non sono delle fatalità, ma piuttosto il risultato di scelte precise.

Si tratta di un meccanismo complesso che colpisce anzitutto le categorie più vulnerabili, non solo escluse dai processi produttivi, ma spesso costrette a lasciare le loro terre alla ricerca di rifugio e speranza di vita. Come pure sono determinati da decisioni assunte in piena libertà e coscienza i dati relativi agli aiuti verso i Paesi poveri, che appaiono sempre più ridotti, nonostante gli appelli che si susseguono di fronte alle situazioni di crisi sempre più distruttive che si manifestano in diverse aree del pianeta…

La benedizione di Dio onnipotente, ricco di misericordia, scenda su di voi e sui vostri lavori e vi dia la forza necessaria per contribuire a un autentico progresso della famiglia umana.

Fonte: www.radiovaticana.va

 

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