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Papa Francesco al Colosseo: “I popoli desiderano la pace”

Nel pomeriggio di ieri – martedì 26 ottobre – Papa Francesco ha partecipato al momento conclusivo dell’Incontro di preghiera per la Pace tra i leader cristiani e delle religioni mondiali, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio ed intitolato ‘Il Grido di Pace. Religioni e culture in dialogo‘. Dal palco allestito al Colosseo, il Pontefice ha ribadito un appello lanciato già un anno fa che “è oggi ancora più attuale: le Religioni non possono essere utilizzate per la guerra. Solo la pace è Santa e nessuno usi il nome di Dio per benedire terrore e violenza. Se vedete intorno a voi le guerre, non rassegnatevi! I popoli desiderano la pace”.

Prima di tenere il suo discorso, il Santo Padre ha partecipato ad un momento di preghiera insieme ai rappresentanti delle Chiese e delle comunità cristiane. Poi, insieme ai leader delle altre religioni, si è svolta la cerimonia finale dell’incontro con alcune testimonianze ed un minuto di silenzio per ricordare le vittime della guerra, del terrorismo, della violenza e della tratta di essere umani. Al termine la firma dell’Appello di pace di Roma da parte del papa e degli altri capi religiosi.

Quest’anno la nostra preghiera è diventata un “grido”, perché oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata: e questo in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali. Siamo nella terza. Purtroppo, da allora, le guerre non hanno mai smesso di insanguinare e impoverire la terra, ma il momento che stiamo vivendo è particolarmente drammatico”.

Nel suo discorso, Francesco ha ribadito, ancora una volta, che “la pace è nel cuore delle religioni”. Quella pace messa a tacere dalla retorica bellica, ma soprattutto dall’odio e dall’indifferenza. “L’invocazione della pace non può essere soppressa. Non conosce formule magiche per uscire dai conflitti, ma ha il diritto sacrosanto di chiedere pace in nome delle sofferenze patite, e merita ascolto. Merita che tutti, a partire dai governanti, si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto”.

“Che la guerra sia un fallimento di tutta l’umanità – ha proseguito il Papa – lo dimostra le lezioni del ventesimo secolo, e purtroppo anche di questa prima parte del Ventunesimo, in cui dimenticando Hiroshima e Nagasaki si è continuato a produrre e ora a viene apertamente minacciato, l’uso delle armi atomiche. “Non siamo neutrali ma schierati per la pace. Perciò invochiamo lo ius pacis come diritto di tutti a comporre i conflitti senza violenza”.

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