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Papa Francesco al corpo diplomatico: non c’è pace senza un disarmo integrale

Nell’aula della Benedizione in Vaticano l’udienza al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. “Siamo minacciati dalle armi nucleari”, ha detto Papa Francesco nel suo discorso in cui ha chiesto la cessazione della guerra insensata in Ucraina lanciando un appello ad abbandonare la corsa agli armamenti. “Occorre scardinare tale logica e procedere sulla via di un disarmo integrale, poiché nessuna pace è possibile laddove dilagano strumenti di morte”.

La pace – ha proseguito – esige anche che la libertà religiosa venga riconosciuta a livello universale. “È preoccupante che ci siano persone che vengono perseguitate solo perché professano pubblicamente la loro fede e sono molti i Paesi in cui la libertà religiosa è limitata. Circa un terzo della popolazione mondiale vive in questa condizione”.

Parlando delle manifestazioni in corso in Iran, Francesco ha chiesto maggiore rispetto per le donne e l’abolizione della pena di morte che – ha precisato – non può essere utilizzata nel nome di una presunta giustizia di stato. “Faccio, perciò, appello perché la pena di morte, che è sempre inammissibile poiché attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo”.

Citando più volte Giovanni XXIII, il Papa ha espresso preoccupazione per la situazione in Brasile citando altri contesti come il Medio Oriente, la Cina, Haiti, il Libano. E si è rivolto in modo particolare all’Europa esortando un cambio di passo sul fronte dell’emigrazione. Una questione sulla quale Francesco ritiene che non sia più possibile procedere in ordine sparso. “In Europa – ha spiegato – è urgente rafforzare la cornice normativa, attraverso l’approvazione del Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, perché si possano implementare adeguate politiche per accogliere, accompagnare, promuovere e integrare i migranti”.

Non è mancato un riferimento all’importanza di impegnarsi per contrastare l’aborto e per combattere qualsiasi forma di sfruttamento sul lavoro. Nessuna paura per la vita, ha affermato ancora guardando alla situazione italiana chiamata a fronteggiare il forte calo delle nascite. “Al caro popolo italiano, desidero rinnovare il mio incoraggiamento ad affrontare con tenacia e speranza le sfide del tempo presente, forte delle proprie radici religiose e culturali”.

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