Papa Francesco all’Angelus: affidiamo alla Madonna il popolo ucraino

Al termine dell’Angelus di questa domenica Papa Francesco ha ricordato l’iniziativa ‘Un milione di bambini recita il Rosario per la pace nel mondo’ che Aiuto alla Chiesa che soffre promuove nella giornata di domani, martedì 18 ottobre. “Grazie a tutti i bambini e le bambine che partecipano”, ha affermato. “Ci uniamo a loro e affidiamo all’intercessione della Madonna il martoriato popolo ucraino e le altre popolazioni che soffrono per la guerra e ogni forma di violenza e di miseria”.
Un tema quest’ultimo sul quale Francesco si è soffermato ulteriormente, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Rifiuto della Miseria: “Ognuno – ha affermato – può dare una mano per una società dove nessuno si senta escluso perché indigente”. In precedenza, durante la catechesi, attenzione puntata sulla preghiera definita la “medicina della fede”. Una pratica che però deve essere costante e quotidiana, per evitare che la fede si raffreddi e per fare in modo di restare in contatto con il Signore. “Quante volte mandiamo ‘messaggini’ alle persone a cui vogliamo bene! Facciamolo anche con il Signore, perché il cuore rimanga connesso a Lui”.
L’invito è stato quello di riscoprire le giaculatorie: un termine un po’ fuori moda, ha riconosciuto il Papa, ma che rappresenta una pratica spirituale efficace e sapiente. Si tratta “dii brevissime preghiere, facili da memorizzare, che possiamo ripetere spesso durante la giornata, nel corso delle varie attività, per restare ‘sintonizzati’ con il Signore”. Alcuni esempi pratici? “Appena svegliati possiamo dire: ‘Signore, ti ringrazio e ti offro questa giornata. Questa è una piccola preghiera; poi, prima di un’attività, possiamo ripetere: ‘Vieni, Spirito Santo’; e tra una cosa e l’altra pregare così: ‘Gesù, confido in te, Gesù, ti amo’.