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Papa Francesco: è un dispiacere rinviare il Viaggio in Congo e Sud Sudan

Al termine dell’Angelus domenicale, il Papa ha parlato del Viaggio Apostolico in Congo e Sud Sudan, in programma la prima settimana di luglio, rinviato su consiglio dei medici. Francesco ha espresso la sua tristezza, rivolgendosi alle popolazioni e alle autorità locali: «Carissimi, con grande dispiacere, a causa dei problemi alla gamba, ho dovuto rinviare la mia visita nei vostri Paesi, programmata per i primi giorni di luglio. Provo davvero un grande rammarico per aver dovuto rinviare questo viaggio, a cui tengo moltissimo».

Francesco si è detto fiducioso di recuperare, ma ci ha tenuto a scusarsi per il rinvio. «Vi chiedo scusa per questo. Preghiamo insieme perché, con l’aiuto di Dio e delle cure mediche, io possa venire tra voi al più presto. Siamo fiduciosi!»

Ad annunciare il rinvio nei giorni scorsi, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. «Accogliendo la richiesta dei medici, e per non vanificare i risultati delle terapie al ginocchio tuttora in corso – aveva affermato – il Santo Padre si vede costretto con rammarico a posticipare il Viaggio a nuova data da definire». «Posticipare non è annullare», la precisazione di Bruni, il quale, parlando con i giornalisti aveva spiegato che «ci sono stati dei risultati dalla fisioterapia, ma uno sforzo eccessivo, potrebbe riportare la situazione indietro facendo perdere il miglioramento ottenuto».

«Prego per il mio caro fratello Francesco e attendo di fare questa storica visita in un secondo momento», ha dichiarato l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, che avrebbe condiviso la tappa in Sud Sudan per il “Pellegrinaggio Ecumenico di Pace” con il Papa e con il moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia.

Intanto, sempre a causa della salute del Santo Padre, non verrà celebrata la messa e la processione in occasione della festa del Corpus Domini il prossimo 16 giugno. La Sala Stampa ha aggiunto che la decisione è legata anche alle specifiche necessità liturgiche della celebrazione.

Nei saluti al termine dell’Angelus, il papa ha chiesto di non dimenticare la sofferenza della popolazione Ucraina. Continuiamo a pregare – ha detto – e non abituiamoci alla realtà della guerra. «È sempre vivo nel mio cuore il pensiero per la popolazione ucraina, afflitta dalla guerra. Il tempo che passa non raffreddi il nostro dolore e la nostra preoccupazione per quella gente martoriata. Per favore, non abituiamoci a questa tragica realtà! Abbiamola sempre nel cuore. Preghiamo e lottiamo per la pace».

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