Più coraggio per la vita
Hanno fatto il giro del mondo le parole del Papa sull’aereo di ritorno da Bratislava su tanti argomenti, in particolare sull’aborto, “è un omicidio – ha detto il Papa -, chi fa un aborto uccide, senza mezze parole. Prendete voi un qualsiasi libro di embriologia per studenti di medicina. La terza settimana dal concepimento, tutti gli organi stanno già lì, tutti, anche il Dna… È una vita umana! Questa vita umana va rispettata, questo principio è così chiaro! A chi non può capire, farei questa domanda: è giusto uccidere una vita umana per risolvere un problema? È giusto assumere un sicario per uccidere una vita umana? Scientificamente è una vita umana.”
Proprio in questi giorni è uscita la Relazione al Parlamento sull’applicazione della legge 194, con i dati provvisori del 2020 e quelli definitivi del 2019, resa pubblica dal ministero della Salute. Dati che segnalano nel 2019 una riduzione del numero di IVG, in un contesto in cui calano anche le stesse nascite: sono state 73.207 mentre 419.487 sono i nati vivi. I dati parziali del 2020 parlano di 66.638 interruzioni volontarie di gravidanza di fronte a 404.000 nascite. Un numero ancora molto alto se si considera il grande problema di denatalità che ha l’Italia e il ricorso alla cosiddetta ‘contraccezione d’emergenza’, post rapporto sessuale, con 548.142 confezioni vendute nel 2019.
Il quadro di insieme richiama la necessità di un impegno coraggioso per la vita dei più piccoli, i non nati, che non hanno voce.
