Sconfiggere il virus dell’ingiustizia

Non basta sconfiggere la pandemia e tornare alla normalità. Perchè era una normalità malatia di ingiustizie, quella che un piccolo virus, eppure così drammaticamente nocivo, ha scardinato. Nell’udienza generale di oggi, Papa Francesco è tornato a parlare delle grandi ingiustizie sociali che ci sono nel mondo, sottolineando che vanno combattute per promuovere un’economia più giusta.

“Un piccolo virus – ha detto il papa –  continua a causare ferite profonde e smaschera le nostre vulnerabilità fisiche, sociali e spirituali. Ha messo a nudo la grande disuguaglianza che regna del mondo: disuguaglianza di opportunità, di beni, di accesso alla sanità, alla tecnologia, all’educazione: milioni – milioni! – di bambini non possono andare a scuola, e così via la lista. Queste ingiustizie non sono naturali né inevitabili. Sono opera dell’uomo, provengono da un modello di crescita sganciato dai valori più profondi. Lo spreco del pasto, lo spreco del pasto che avanza: con quello spreco si può dare da mangiare a tutti. ”

La pandemia va estirpata con le risorse sanitarie e lo sforzo di tutti, ma non possiamo restare indietro nel cercare  di superare le gravissime disuguaglianze che colpiscono tante popolazioni del pianeta:

“Per questo, per uscire dalla pandemia, – ha detto – dobbiamo trovare la cura non solamente per il coronavirus – che è importante! – ma anche per i grandi virus umani e socioeconomici.  E certo non possiamo aspettarci che il modello economico che è alla base di uno sviluppo iniquo e insostenibile risolva i nostri problemi. Non l’ha fatto e non lo farà, perché non può farlo, anche se certi falsi profeti continuano a promettere “l’effetto a cascata” che non arriva mai.

Per questo è quanto mai indispensabile promuovere l’impegno di tutti: “Una società partecipativa – dove gli “ultimi” sono tenuti in considerazione come i “primi” – rafforza la comunione. Una società dove si rispetta la diversità è molto più resistente a qualsiasi tipo di virus”.