SENZA GLI IDOLI, PER AMARE DAVVERO
Gli idoli ci rubano l’amore e ci schiavizzano. Nella prima udienza generale in Piazza San Pietro dopo la pausa estiva, il Papa ha esortato i cristiani a liberarsi dagli idoli personali che uno, credente o ateo, rischia di mettere al centro della propria vita e che impediscono di amare davvero. Dagli arrampicatori che cercano il successo trascurando i figli, alle donne che passano troppo tempo alla ricerca della bellezza. Gli idoli sono anche quegli oggetti ricercati con ossessione con l’illusione di realizzarsi: “Non vedo l’oggetto in sé – ha detto il Papa – ma percepisco quell’automobile, quello smartphone, quel ruolo – o altre cose – come un mezzo per realizzarmi e rispondere ai miei bisogni essenziali. E lo cerco, parlo di quello, penso a quello; l’idea di possedere quell’oggetto o realizzare quel progetto, raggiungere quella posizione, sembra una via meravigliosa per la felicità, una torre per raggiungere il cielo, e tutto diventa funzionale a quella meta”. E poi i miti della fama, del denaro, del piacere: “Pensiamo a tanta gente senza lavoro perché gli imprenditori di quell’impresa, di quella ditta, hanno risolto di congedare gente per guadagnare più soldi”, ha tuonato a braccio a proposito dell’idolo dei soldi …e si rovinano vite, si distruggono famiglie e si abbandonano giovani in mano a modelli distruttivi, pur di aumentare il profitto. Come, ad esempio, nel caso della droga. Anche andare a farsi leggere le carte, anziché pregare per il proprio futuro, per il Papa è una forma di idolatria…
Invece Dio opera in un modo diverso, vitale e vivificante: “Il Dio vero non chiede la vita ma la dona, la regala. Il Dio vero non offre una proiezione del nostro successo, ma insegna ad amare. Il Dio vero non chiede figli, ma dona suo Figlio per noi”.
“ Per amare davvero – ha detto il Papa – bisogna essere liberi dagli idoli”.
