“Tacciano le armi, si tratti per la pace”

Ancora una volta un chiaro e deciso: “no alla guerra” nelle parole pronunciate dal Papa durante l’Angelus domenicale. La guerra in Ucraina, è stata definita “bestiale”, “barbara”, “sacrilega”. Dopo un mese di violenza, bombardamenti, paura, devastazione, resa globale dal timore dell’utilizzo di armi nucleari, il Pontefice ha pregato l’intera umanità di “ comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. “Prego per ogni responsabile politico – ha proseguito il Papa – di riflettere su questo, di impegnarsi su questo e, guardando alla martoriata Ucraina, di capire come ogni giorno di guerra peggiora la situazione per tutti”. “Perciò rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace”.
Papa Francesco ha poi ricordato che ieri era il secondo anniversario della sua accorata preghiera per il termine della pandemia. In pieno lockdown, in una piazza S. Pietro livida e bagnata dalla pioggia, tutto il mondo visse quell’intenso momento di preghiera.