UN DIGIUNO PER LA PACE

E’ più facile digiunare se si pensa che la propria piccola rinuncia andrà ad unirsi alla preghiera di tanti, in tutto il mondo. Con uno scopo nobile, alto, urgente. La pace nel mondo. Anzi, in Africa. Tra i popoli più perseguitati e sfollati, tra le moltitudini che vivono nei campi profughi, civili allo sbando in Sud Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo, protagonisti di una catastrofe umanitaria di cui si parla troppo poco. Il Papa si è appellato al cuore dei cristiani nel mondo, perché oggi, venerdì di Quaresima, un’unica grande preghiera, semplice e insistente, salga al cielo per chiedere a Dio quello che gli uomini non sanno fare. Il dono della pace è inestimabile e indispensabile per promuovere lo sviluppo delle Nazioni e dei Popoli, puntando sull’educazione, sulla famiglia, sul lavoro, sulla crescita globale e completa della persona in un’ottica di giustizia sociale. Che la guerra, con tutto il suo orrore non consente. Vivere oggi un giorno di digiuno e preghiera significa non aprire per poche ore un frigorifero pieno, staccarsi qualche minuto in più da un tablet o da un cellulare sempre pronto, scegliere di leggere invece che di guardare la tv. Più che uno sforzo, forse, è un favore che facciamo a noi stessi, regalandoci tempo e salute, ma soprattutto rendendoci consapevoli della comunione spirituale che ci lega, nella Chiesa, al destino del mondo, ai nostri fratelli che soffrono. E ci ricorda che la preghiera, accompagnata dal digiuno, è il più potente strumento di pace, per arrivare a Dio con il cuore semplice di un bambino che chiede l’impossibile e che sa che Lui potrà ascoltarlo. Anche per quelle situazioni ormai disperate e incancrenite, come per la Siria e i suoi bambini. Che da noi aspettano che cosa? La pace, del cibo, la salute. Cose che forse non possiamo dare. Ma la preghiera, sì, quella sì.
Questo pomeriggio Telepace sarà in diretta a più riprese, tra le 16.30 e le 20.00 per unirsi alla preghiera del Papa per la Pace.