UN FURTO ALL’UMANITA’

Ci sentiamo tutti più poveri. Superata l’incredulità iniziale, lo sbigottimento per quanto successo. Dopo il furto colossale di 17 quadri al Museo di Castelvecchio, Museo civico di Verona, la cittadinanza, le autorità, il mondo della cultura e dell’arte si interrogano. Perché non c’è dubbio che una sottrazione così ingente di veri capolavori artistici è un colpo che depriva il patrimonio storico artistico di tutta una città. Molti di questi quadri sono non solo ben noti, ma anche familiari a tanti veronesi e non solo. Come la splendida Madonna della Quaglia di Pisanello, un capolavoro del 1400 o il fanciullo con disegno del Caroto e ancora le opere rubate di Tintoretto, Rubens, Mantegna e altri.
La stima del valore in milioni di euro in realtà non corrisponde all’enorme valore simbolico e di appartenenza di questi quadri alla storia e alla vita di una città e dei suoi cittadini, dell’Italia intera e del mondo dell’arte. E’ un furto che, in qualche modo, è stato fatto a tutti noi.