Funerali Tettamanzi: “E stato facile volergli bene”

In un duomo di Milano gremito si sono svolti i funerali del cardinale Dionigi Tettamanzi. Il cardinale Angelo Scola, amministratore apostolico di Milano, ha presieduto la celebrazione. Nle corso dell’omelia il cardinal Scola ha detto: “Molti di noi – penso anche a me – hanno nel cuore fatti e momenti in cui hanno potuto godere dell’intensa umanità del cardinal Dionigi: ad essi torneremo come a preziose reliquie; di essi parleremo a figli e nipoti per aiutarli a crescere”. Proseguendo, il cardinal Scola ha anche parlato del sorriso “contagioso” del porporato che era “riverbero di Gesù e Maria santissima verso tutti quelli che incontrava”. Scola ha anche ricordato le qualità di Tettamanzi; “profondamente esperto nel campo delle scienze morali e bioetiche come rivelano le sue pubblicazioni e la collaborazione diretta con Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco”. “Il rapporto con la società civile di Milano – ha aggiunto – ebbe un peso notevole, si manifestò non solo con una grande apertura al mondo sociale, ecumenico e interreligioso ma si espresse anche attraverso l’attenzione ai problemi della famiglia, del matrimonio, delle famiglie ferite, del lavoro e della disoccupazione, dell’emarginazione nelle sue diverse forme”.
“Fu la sua fede – chiosa Scola – il motore di tutte le espressioni di vita del cardinale, ci ha insegnato fino alla fine, soprattutto negli ultimi mesi della sua malattia portata in atteggiamento di piena e umile offerta: l’eucaristia che stiamo celebrando è un anticipo di quello cui siamo destinati”.
L’arcivescovo eletto di Milano, mons. Mario Delpini, prendendo la parola a conclusione dei funerali del cardinale Dionigi Tettamanzi ha espresso gratitudine per i messaggi pervenuti e la presenza “particolarmente significativa” tra gli altri, del cardinale Camillo Ruini “con cui – ha ricordato – il cardinal Tettamanzi ha vissuto una stretta collaborazione”. Mons. Delpini ha inoltre espresso gratitudine alle autorità militari e civili, ai rappresentanti della società civile, ai “fratelli delle Chiese cristiane” e ai rappresentanti dell’ebraismo e di altre religioni presenti. “La ragione più semplice e più profonda che ci ha qui radunati, la ragione che accomuna tutti in questo tributo di preghiera e di affetto – ha aggiunto – è questa: è stato facile voler bene al cardinal Dionigi”. Delpini ne ha ricordato “il temperamento, il modo di fare, la saggezza, il sorriso, la prossimità alla gente comune, la capacità di stare con le autorità; c’era qualcosa in lui che ha reso facile volergli bene”. Oggi, ha concluso, ci viene dal cardinale scomparso “un’ultima raccomandazione e vorrei farmene voce: ‘Cercate di fare in modo che sia facile volervi bene’”.