Papa Francesco all’Angelus: incolpare gli altri è una perdita di tempo

All’Angelus dell’ultima domenica di agosto, Papa Francesco pone l’attenzione sul pericolo di mettere in secondo piano la fede. L’episodio narrato nel Vangelo della Liturgia domenicale può sembrare rivoluzionario anche per l’uomo di oggi, spiega il Pontefice. Ci sono i farisei e gli scribi che si scandalizzano del fatto che Gesù e i discepoli non eseguano i tradizionali riti prima di avvicinarsi alla mensa. Un atteggiamento che ci deve interrogare: “perché Gesù e i suoi discepoli trascurano queste tradizioni? – si chiede Francesco – Perché per Lui è più importante riportare la fede al suo centro. È il rischio – prosegue – di una religiosità dell’apparenza”, che ci fa apparire bene al di fuori, ma tralascia la purificazione del cuore. Gesù, però, non vuole una fede basata sull’apparenza e l’esteriorità, ma “vuole una fede che arrivi al cuore”.
La catechesi prosegue seguendo il racconto dell’evangelista Marco, che cita una frase di Gesù: “Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro”. Francesco sottolinea come queste parole ribaltino una prospettiva fin lì accettata: “non fa male quello che viene da fuori, ma quello che nasce dentro”.
Ancora una volta, il Papa invita tutti a guardarsi attraverso lo specchio delle proprie azioni. Spesso, sottolinea, passiamo il tempo ad incolpare gli altri di ciò che accade a noi ed intorno a noi, ma è una perdita di tempo. “Si diventa arrabbiati, acidi e si tiene Dio lontano dal cuore. Non si può essere veramente religiosi nella lamentela”.
Al termine della preghiera mariana, Francesco ha rivolto un pensiero a due paesi che stanno vivendo un momento molto difficile della loro storia: il Venezuela, colpito dalle inondazioni, e l’Afghanistan. In particolare per il paese mediorientale, il Pontefice ha espresso vicinanza alle “sofferenze di quanti piangono per le persone che hanno perso la vita negli attacchi sucidi avvenuti giovedì scorso”. Il Papa ha chiesto al mondo “di continuare ad assistere i bisognosi” e non dimenticarli, mentre a tutti i cristiani ha rivolto un appello: “intensificate la preghiera e praticate il digiuno, preghiera e digiuno, preghiera e penitenza, questo è il momento di farlo”.