3.La porta della cucina, la spiritualità in famiglia
Nelle riflessioni precedenti, don Francesco Pesce ha già affrontato i temi dell’amore di coppia e dell’educazione nel contesto familiare. Oggi parla di spiritualità vissuta tra le mura domestiche. Il titolo dell’odierna puntata è “la porta della cucina” perché la tavola è, probabilmente, un luogo chiave per vivere quella spiritualità specifica della vita familiare.
Attorno alla mensa, infatti, viene condiviso il pane ed è facile dialogare. Durante il pasto possono essere partecipati agli altri commensali i fatti che sono accaduti in giornata, o scambiare opinioni su ciò che avviene nel mondo. A tavola possiamo ottenere un duplice nutrimento, per il corpo e per lo spirito. Soprattutto se questi momenti quotidiani sono accompagnati dalla preghiera, sono occasione di crescita per la fede.
Papa Francesco, in Amoris Laetitia, dedica un apposito capitolo a questa tematica. Ricorda che la “Trinità è presente nel tempio della comunione matrimoniale” e che Dio è presente nel legame dei coniugi e l’amore tra uomo e donna è strumento per dare gloria a Dio. La loro, in definitiva, è una “comunione soprannaturale”, il loro vincolo è abitato dallo Spirito Santo. (AL, 314-316). Grazie a queste solida fondamenta, tutte le difficoltà possono essere facilmente superate “partecipando al mistero della croce di Cristo, che trasforma le difficoltà e le sofferenze in offerta d’amore”. La preghiera in casa, poi, è un “mezzo privilegiato per esprimere e rafforzare questa fede pasquale” (AL 318).
Don Francesco ricorda che nei Vangeli vi è spesso un richiamo esplicito all’accoglienza riservata a Gesù in molte case. Il Cristo entra e si intrattiene con i discepoli e gli amici. A Betania si ferma più volte nell’abitazione di Marta, Maria e Lazzaro. Nella casa di Pietro, a Cafarnao che è uno dei centri della sua attività di predicazione, guarisce la suocera.
Nella vita ordinaria, quella di tutti i giorni, le vicende vissute dagli abitanti della casa costituiscono un valido cammino di “santificazione”. Quella vissuta in famiglia è un’esperienza di fede che non è alternativa a quella che possiamo sperimentare nella grande Chiesa universale o nelle parrocchie.